Lucia Toesca

Vediamo innanzitutto “Cocito interiore del tradimento”, la tela che meglio chiarisce il simbolismo traslato del suo autore.
Egli impresta volentieri allegorie dalla Divina Commedia – come qui il gelido stagno – puntualizzandone, però, in modo del tutto autonomo i significati, ponendoli fuori del tempo.
“Cocito” non è qui la bolgia di un fatale contrappasso è il tradimento stesso, l’animo del traditore, il suo essere a specchio del suo esistere, la determinazione occulta che svelandosi, nel grido della ferocia, raggela la natura e ne stravolge le forme.
Quella strana congeria di oggetti, che fa pensare al surrealismo, non è altro che una specie di mezzi, specifici del tradimento, e qualche personaggio contemporaneo è citato in tono sarcastico: “Cocito” torna ad essere il luogo, la stazione climatica dove si vorrebbe mandarlo in una eterna vacanza.

Tratto dal commento di LUCIA TOESCA, Film TV, regia di Arturo Faraoni.

-Critiche:
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