Franco Passoni

Dovilio Brero è un artista piemontese, nato a Monasterolo dove tuttora vive con la moglie e due figli.
Se per avventura lo incontrate e gli parlate osserverete che Ë dotato di grande simpatia e díuna personalità che Ë singolare e complessa in quanto riunisce in un tuttíuno: líanarchico e il liberale.
Questi due poli cosÏ controversi sono evidenziati dal comportamento ribelle dellëartista che, sorprendentemente, Ë anche disciplinato e meticoloso nellëaccurata esecuzione e neIlíimbalIo dei suoi lavori díarte. Dovilio inoltre si prodiga nellíuso di alcune tecniche raffinate derivate dalla tradizione figurativa che pone a confronto con nuove tecniche e nuove materie del nostro tempo tecnologico, che lui poi esaspera con una concettualit‡ piramidale díavanguardia, predominante nel suo impatto con il pubbico degli estimatori, ai fini díuna comunicazione extraverbale che stabilisce con tutti.
L’insieme di queste effervescenze metodologiche e caratteriali sono espresse da Dovilio con dei riferimenti che gli provengono dallíinconscio, suggeriti dalla sua conoscenza del mondo antico che, nellíinsieme della sua produzione, lo possono avvicinare, per densità espressiva e poetica, al ìDedalusí di James Joyce che, come Ë noto, è quel libro che ancora oggi ci viene offerte in ripetute edizioni nelle vetrine di tante librerie con questo motto che è leggibile in copertina: Vivere, errare, cadere, tronfare, ricevere la vita nella vita.

Dovilio con la sua galoppante fantasia ci sottoponeva in questo modo a una introduzione verso i suoi segreti, con un linguaggio che voleva essere contestatorio e che portava in se stesso soluzioni materiche díavanguardia e, il tutto, voleva fornirci una sua spiegazione visionaria díartista.

I temi erano espressi ìapertiî cioË invasi da un clima fantastico figurativo e astratto, che da sempre ha saputo generare nel fruitore stupori e meraviglie, in quanto generavano richiami che coincidevano con il vuoto dellíignoto e con la suspence che accompagna alle scoperte. Tutto questo si è poi intensificato con spinte irrazionali (dionisiache) opposte a spinte razionali (apollinee) e che a noi si rivelavano per gradi, con líapparire delle immagini di Dovilio, dipinte e disegnate con rara maestria, in un ordine caotico spirituale e nel contempo carnale. In questo dedalo di sensazioni e rivelazioni, líartista almeno a nostro avviso, ha saputo raggiungere il cosidetto traguardo immaginifico della cosidetta ìArte per líideaî tutta basata su un forte senso cosmico che ci poteva aiutare a penetrare in tanti misteri. Quegli stessi misteri che costituiscono líinterno della struttura segreta, a volte simbolica, delle numerose opere di pittura e di scultura, eseguite con professionalità díartefice.
Tutte queste manipolazioni, anche con materiali nuovi e tecniche nuove, rilevavano le grandi vibrazioni delle emozioni ispiratrici, in lui atte a mediare sia líastratto, sia il concreto, per intensificare le sue ricerche con spinte mentali, erotiche, sentimentali, animate da un progetto e tutto questo per permettergli díimbattersi nelle possibilità di trovare un modo nuovo, un suo mondo ispirato da un pensiero globale, voluto e purificato da tutte quelle contaminazioni secolari che mai sono state superate dall’umanita in cammino e provenienti dai secoli del passato.
Dovilio interroga il futuro che avanza.., quel futuro che ha generato la sua protesta di ATTESA.

-Critiche:
- Franco Passoni
- Giovanni Faccenda
- Lucia Toesca
- Mario Monteverdi
- Monica Mantelli Nucera
- Paola Gatti
- Pino Farinotti
-Vittorio Sgarbi

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